Si apre tra pochi giorni, il 9 settembre, la Seconda edizione della Summer School dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici, un percorso formativo destinato a Ingegneri Clinici e Biomedici proposto per fornire a un gruppo limitato di discenti competenze multidisciplinari. Il corso – 34 ore dì lezione distribuite in cinque giornate – si terrà a Capovaticano in Calabria, ed è realizzato con il coordinamento di Giovanni Guizzetti (Direttore della Scuola), Gianluca Giaconia, Umberto Nocco, Greta Puleo e Nadia Rosso. Abbiamo domandato al presidente Umberto Nocco di introdurci agli scopi, allo stile didattico ed all’obiettivo complessivo della Summer School.
Presidente, AIIC propone la seconda edizione della Summer School: è il segno della buona riuscita della edizione del 2022? Che reazioni avete avuto da docenti e discenti?
Nocco: Non abbiamo ancora edizioni sufficienti alle spalle per parlare di accanimento e testardaggine, quindi cavalchiamo ancora l’aspetto dell’entusiasmo. Entusiasmo che abbiamo visto sia nei discenti e trasmesso dai loro commenti a caldo, dai risultati della customer satisfaction, ma soprattutto dall’attaccamento al gruppo e alle attività e dai contatti che ci hanno testimoniato nel corso di quest’anno. Anche i docenti hanno raccontato spesso della bellezza dell’iniziativa da un punto di vista di gruppo e della bontà dei contenuti didattici e dell’interazione con l’aula a dimostrazione di un interesse e di un apprendimento efficaci. Ad oggi solo reazioni positive da tutti i partecipanti.
Quale è l’agenda 2023 dei lavori? E quale lo stile complessivo dell’appuntamento?
Nocco: Il programma della scuola è del tutto simile a quella dello scorso anno. Abbiamo però aggiunto una giornata di lezione così da poter approfondire alcuni argomenti anche tramite esercitazioni e momenti più “applicativi” oltre al tema della telemedicina che è estremamente attuale e che quindi aveva ogni ragione di essere aggiunto agli argomenti delle lezioni. Toccheremo quindi tutti i temi tipici dell’IC, dalla gestione delle tecnologie (tema al quale dedicheremo più tempo dello scorso anno), del procurement, dell’HTA, dell’Information & Communication technology e della Telemedicina oltre che di aspetti relativi al supporto strategico alla direzione. Lo stile sarà il medesimo, ed in questo è raccolta una sfida anche per i docenti: stile molto inclusivo per le lezioni che non saranno momenti frontali ma dovranno instaurare un dialogo con gli studenti, rigore nei tempi e nei modi nelle ore di lezioni (come l’anno scorso, rispetto dei tempi e degli orari sarà un elemento caratterizzante la giornata) anche per poter poi godere dei momenti di svago che la location permette. E poi due appuntamenti con figure rappresentative del mondo istituzionale e dell’industria che racconteranno la loro storia e esperienza. Il tutto condito da una sana convivenza e possibilità di incontro tra tutti. In questo ci aiuterà anche la composizione dell’aula che vede presente in buona rappresentativa tutte le anime della nostra Associazione. Sono convinto che anche questo sarà utile a portare un ottimo risultato all’iniziativa.
Con questo tipo di proposta AIIC intende indicare una strada formativa di qualità per i giovani Ingegneri Clinici?
La Summer School è una possibilità formativa molto particolare: ci sono infatti alcuni aspetti che la connotano in questo senso. Il primo è rappresentato dal fatto che si rivolge a persone che fanno già da qualche anno il nostro lavoro, perché la scuola non è solo un passaggio di informazioni (non formattiamo nessuno) ma deve essere uno scambio. In questo senso l’esperienza e la pluralità di provenienza dei discenti è fondamentale per la riuscita. Il secondo passa attraverso la capacità e disponibilità dei docenti a modificare il
proprio modo di affrontare la docenza, elemento questo non banale perché significa trovare tempo per pensare alla lezione e non “riciclare” materiale magari già usato 1000 volte. Terzo la possibilità di parlare e scambiare pareri consigli e altro anche oltre la lezione, a cena, a pranzo o … in spiaggia aumenta la possibilità formativa dell’evento Ancora una volta mi sento di sponsorizzare la Summer School per i numerosi giovani che sono in associazione perché va oltre la nozione. E’ vita (lavorativa) trasmessa e scambiata tra i presenti. Con in più la possibilità di un incontro calmo e non mediato da gerarchie, ruoli e conseguenti distanze.