10 MAG – “Il settore della sanità ha un enorme disponibilità di denaro e per questo è inevitabilmente obiettivo di chi non vive in onestà e trasparenza. E la corruzione è il primo e più profondo attacco all’esistenza stessa del nostro Servizio Sanitario Nazionale”. Con queste parole di Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, si è aperto a Roma il XVIII Convegno nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneri Clinici.
Rispondendo ad un invito del presidente Aiic, Lorenzo Leogrande, che l’ha interpellato per “condividere un indirizzo chiaro affinché il Ssn – a 40 anni dalla sua nascita – sia efficace, trasparente e ben gestito”, Cantone ha sottolineato che “abbiamo molti elementi che giustificano l’affermazione che la sanità è pervasa da problemi di corruzione e da pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata, visto che dove ci sono soldi e dove si gestiscono i rapporti con i cittadini, si gestisce il consenso. Le organizzazioni criminali hanno bisogno proprio del consenso: Mafie, camorra, drangheta hanno bisogno che le popolazioni riconoscano la loro forza e la sanità è uno dei territori su cui si costruiscono questo riconoscimento”.
Spesso vengono dichiarati e rivelati dati eclatanti sulla corruzione in sanità, ma su questi dati Cantone è stato molto chiaro: “Diffido e contesto ogni valore scientifico sui numeri della corruzione in sanità: non ci sono cifre e rapporti chiari, non ci sono dati affidabili e credibili. Quando si legge di decine di miliardi volatilizzati in corruzione dobbiamo sapere che anche queste news sono bufale e leggende metropolitane. Allarmismi che non contribuiscono forse a concentrarsi davvero sul problema”.
Ma come si affronta dunque la corruzione e il malaffare, tra criminalità, gestione degli appalti e forniture di tecnologie sanitarie? “Il Ssn affronta l’innovazione con il sistema degli appalti pubblici e delle forniture, ha sottolineato il presidente Anac, “è qui che si svolge la sfida aumentando il livello comune di competenze, know how, onestà. Spesso chi stende le gare non ha conoscenze e competenze adeguate: occorre dunque mettere in grado gli amministratori, i decisori pubblici e chi stende gli appalti di fare scelte consapevoli, accorte, documentate, trasparenti. Il primo effetto della corruzione e della mancata trasparenza è la distruzione stessa del Ssn, inteso come valore e sistema in grado di assicurare una sanità di qualità a tutti i cittadini”.
Cantone ha terminato il suo intervento con un invito chiaro all’Aiic: “Non saccheggiamo la sanità pubblica, dobbiamo proteggerla. Voi dovete darci strumenti per evitare di smantellare il Ssn perchè la stessa esistenza del Ssn ha bisogno del contributo di competenze in grado ad aiutare i decisori a scegliere. Vi invito dunque ad essere professionisti in grado di fornire il know how necessario a chi deve svolgere attività e funzioni di bando e appalto. Offrite le vostre conoscenze in un’alleanza con gli amministratori per sviluppare scelte convenienti, darete così un contributo a creare bandi chiari, per scelte trasparenti. E darete una mano sostanziale all’universalismo del Ssn”.
10 maggio 2018
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